Il risentimento è un cocktail esplosivo di rabbia, pietà e speranze insoddisfatte. La persona offesa si distrugge gradualmente dall'interno, riproducendo nella sua testa la situazione che è diventata la causa della delusione.
Perché le persone si offendono?
Il risentimento è un sentimento che assorbe una persona dall'interno. Si basa su aspettative ingiustificate, autocommiserazione e rabbia nei confronti dell'autore del reato che ha commesso azioni ingiuste. Le persone possono offendersi per tutto ciò che vogliono, rimproverando il "destino malvagio", coloro che li circondano e persino se stessi.
Gli psicologi affermano che questa sensazione viene dall'infanzia: un bambino che soffre di una mancanza di comunicazione con la famiglia o gli amici inizia a offendersi, cercando così di provocare una reazione da parte degli altri. Lo stesso si può dire dei tentativi falliti di autoaffermazione, ad esempio, gli adulti non hanno apprezzato gli sforzi del bambino, non lo hanno elogiato in tempo, ecc. Il bambino è offeso per cambiare il corso degli eventi, per attirare l'attenzione su di sé.
Nella mente di una persona matura, il risentimento sorge in risposta a un insulto, dolore, scherno, feedback negativo, ignorando una richiesta e causando dolore - fisico o mentale. Offeso, una persona vuole cambiare l'atteggiamento nei suoi confronti, ad esempio, per tenere maggiormente conto della sua opinione e dei suoi desideri, per mostrare più attenzione. Spesso le persone non lo ammettono mai apertamente, preferendo dimostrare risentimento in modo non verbale: con uno sguardo, riluttanza a parlare con l'autore del reato o addirittura a vederlo.
Perché è dannoso offendersi?
Il risentimento è in realtà rabbia profondamente repressa, infatti, diretta verso l'interno e non verso l'esterno, quindi è molto distruttivo. Con l'aiuto del silenzio gelido e uno sguardo sprezzante, la persona offesa cerca di "punire" il suo offensore in modo che capisca di aver sbagliato e si penta.
Tuttavia, ripetendo ripetutamente nella sua testa la situazione che ha causato dolore, la "vittima", prima di tutto, si punisce. Sembrerebbe che il risentimento protegga la nostra autostima, ma questa è una farsa. Aumenta l'irritabilità, rovina l'umore, ti fa guardare il mondo in bianco e nero. Inoltre, questa sensazione dolorosa spesso interferisce con il pensiero razionale e il prendere le decisioni giuste.
Se il risentimento non viene fermato in tempo, può diventare la progenitrice di sentimenti come la vendetta e l'odio. Alcuni professionisti medici sostengono che le lamentele croniche possono portare a malattie gravi e devastanti come il cancro al fegato e la cirrosi. Il perdono può fornire sollievo da questa afflizione deprimente. Perdonando il suo offensore, la "vittima" ottiene la libertà.